Perchè il furto in casa è un’esperienza traumatica?
I furti in casa rappresentano una minaccia alla nostra quotidianità. Minano le nostre certezze ma soprattutto la nostra percezione di sicurezza.
Un furto presso la propria abitazione è una vera e propria irruzione, tanto a livello ambientale, quanto a livello fisico ed emotivo.
La violazione, perpetrata da un estraneo, crea una breccia al confine di ciò che è privato e intimo. Un’intrusione che viola il confine tra il mondo esterno e quello interno.
In caso di furto in casa, lo stato iniziale di shock è seguito da un fisiologico scatenarsi di emozioni.
Se ne possono incontrare diverse: dalla rabbia, tristezza, vulnerabilità, al senso di ingiustizia, insicurezza, frustrazione e inutilità, non mancano la paura, ansia e vergogna.
In più, al disagio psicofisico si somma l’assenza dei nostri beni e il senso di vuoto.
Il trauma quindi, nella nostra mente, prende forma come esperienza di frattura improvvisa e inaspettata. In un certo senso si marmorizza l’imminenza del trauma, della sua minaccia e della sua “arroganza”.
E questa, si scontra con il bisogno di spiegazioni e di equilibrio che, al contrario, richiedono tempo.
Per esempio, avete presente quando, mentre state cucinando, per sbaglio vi tagliate con il coltello?
Ecco, avviene tutto in una manciata di pochi secondi. Quello che richiede tempo, purtroppo, è la cicatrizzazione e il dolore ad essa collegato.
Come si reagisce generalmente ad un’esperienza di furto in casa?
Spesso il trauma legato al furto non deriva tanto dell’evento in sé, ma, piuttosto, dal segno che questo lascia nella mente della vittima.
In questo caso si fa largo il concetto di “percezione” dell’esperienza.

Infatti, come ogni cosa, la percezione è del tutto soggettiva.
E per questo, la reazione al trauma può essere influenzata da diverse variabili:
- Le caratteristiche dell’evento, come ad esempio, la modalità dell’esposizione
- Le caratteristiche della vittima, come ad esempio la percezione di sé e del contesto al momento del trauma, la struttura della personalità, le condizioni di salute, le risorse cognitive e tanto altro.
- Le caratteristiche ambientali, come ad esempio la presenza, o meno, di reti sociali e servizi, il ruolo e il livello di responsabilità al momento dell’esperienza, il contesto in cui è avvenuto il tutto, e così via.
Da cosa ci si accorge che è presente un trauma?
Prima di tutto, va precisato che non esiste un’unica risposta al trauma da furto, né, tantomeno, ne esiste una giusta o sbagliata.
L’esperienza traumatica spesso ci mette di fronte al nostro senso di limitatezza, incertezza e vulnerabilità. Entra in gioco un certo senso di fallibilità.
Per questo, una volta vissuto un trauma, tendiamo ad investite energie e risorse nel tentativo di ristabilire l’equilibrio precedente.
Nell’ affrontare il post-furto è fondamentale accettare le proprie emozioni e, qualora se ne sentisse il bisogno, rivolgersi a qualcuno con cui parlarne.
I sintomi e le reazioni associate al trauma da furto in casa possono essere i seguenti:
- insonnia o ipervigilanza
- confusione, scarsa concentrazione e irritabilità
- ansia e panico
- comportamenti ossessivi e pensieri persecutori
- ricordi ricorrenti o sogni spiacevoli
- mancata reattività ai fatti associati all’esperienza
Può anche capitare di rivivere l’evento, attraverso flashback, come se stesse accadendo nel qui e ora.
Oppure, non meno importante, potrebbe manifesarsi una tendenza ad evitare stimoli, azioni o luoghi, associati all’evento traumatico.
Infine, in seguito ad un furto, qualcuno potrebbe sentire l’esigenza di traslocare. Mentre altri, al contrario, potrebbero avere maggiore difficoltà a lasciare la propria casa.
Quali sono i suggerimenti per gestire il post-furto?
È importante precisare che non esiste una tecnica universale per gestire i momenti successivi al furto.

Tuttavia, un ruolo importante lo hanno le persone con cui la vittima viene in contatto subito dopo aver subito il furto.
Ad esempio, la presenza di forze dell’ordine disponibili, o una rete amica o familiare, faranno sicuramente la differenza.
Inoltre, altre attività utili a superare il trauma possono essere la meditazione e il rilassamento.
Un’altra cosa che potrebbe aiutare a sentirsi più al sicuro è cercare di proteggere al meglio la propria abitazione in futuro.
Scegliere dei professionisti della sicurezza è fondamentale!
Sapranno calcolare il rischio della tua casa e consigliarti le soluzioni migliori per evitare qualsiasi altra intrusione.
Quali sono i professionisti che si occupano di questo tipo di trauma?
Sicuramente, qualora il nostro stato di malessere dovesse persistere a lungo dopo l’esperienza traumatica, sarebbe opportuno rivolgersi a uno psicologo.
Nello specifico, una delle tecniche utilizzate nell’ambito dei traumi in generale è l’EMDR. Uno strumento che offre al paziente un sollievo rispetto ai disturbi emotivi legati al trauma.
In ogni caso, qualsiasi sia l’approccio utilizzato dallo psicologo, parlare della propria esperienza traumatica è il primo passo verso una nuova e serena quotidianità.
Articolo a cura di Gabriele Scapellato, psicologo ed esperto in psicodiagnosi, si occupa di percorsi psicologici individuali e di coppia.